Alla lunga lista di influencer e personaggi amati dal mondo del web che nelle ultime settimane hanno voluto lanciare appelli agli italiani per sensibilizzarli sull’emergenza Coronavirus, si aggiunge anche Katiuscia Cavaliere.
Anche se ha trovato la sua consacrazione nella Capitale, laureandosi in Scienze Politiche e diplomandosi all’Accademia del Lusso Scuola di Moda e Designer, la top influencer è ancora molto legata alla sua terra, la Basilicata, e più precisamente alla sua città di origine, Rotonda, dove sta passando questo periodo di quarantena per ordine del decreto “io resto a casa”, volto a fermarne la diffusione e il contagio.
Da sempre impegnata sui temi sociali, di cui parla spesso sui canali social che l’hanno resa una beniamina del web, Katiuscia è scesa in campo per promuovere la raccolta fondi attivata dalla Protezione Civile del Pollino di Rotonda per sostenere l’emergenza Coronavirus nella sua città.
“Partecipazione, condivisione e solidarietà: mai come in questo periodo storico che stiamo vivendo è importante fare squadra e ritengo che ognuno, per quanto può, debba dare il suo contributo” dichiara Katiuscia Cavaliere, che aggiunge: “I volontari sono sempre in prima linea e stanno offrendo un grande contributo alla macchina organizzativa e un prezioso aiuto alla mia comunità. È possibile offrire il proprio contributo, con una donazione, per sostenere gli sforzi della preziosa Associazione di Protezione Civile del Pollino – Rotonda attraverso il conto corrente dedicato (IBAN: IT 98 E 08154 42370 0000 0001 3544, intestato a: Associazione Protezione Civile del Pollino, causale: Emergenza Coronavirus). Un ringraziamento speciale a chi ha donato ed un ulteriore incoraggiamento a donare ancora per sostenere la Protezione Civile che sta facendo tanto in questi giorni per tutti noi”.
Come tanti suoi colleghi, anche Katiuscia invita tutti ad attenersi alle norme di sicurezza. “Usciamo solamente se è davvero necessario, restiamo a casa il più possibile. Laviamo bene e spesso le mani, utilizziamo le mascherine soprattutto sui luoghi di lavoro e manteniamo la dovuta distanza. Solo così – conclude Katiuscia – potremo tornare a vivere e goderci la nostra libertà.”