Cataldo Calabretta: “Vi spiego il successo di Casa Sanremo”

Cataldo Calabretta

Sarà uno dei protagonisti della tredicesima edizione di “Casa Sanremo” che aprirà ufficialmente le sue porte domenica 2 febbraio con il Presidente del Consorzio Gruppi Eventi Vincenzo Russolillo al fianco di Antonio Marano, Presidente di Rai Pubblicità (LEGGI ANCHE: Casa Sanremo, tutto pronto per l’edizione 2020. Tra le novità la partnership con Rai).

Stiamo parlando di Cataldo Calabretta, avvocato, giornalista nonché volto noto del piccolo schermo che, grazie alle sua capacità di grande comunicatore e il suo aspetto rassicurante, è stato notato prima dalla Rai e poi da Mediaset che gli hanno affidato programmi di grande successo, come “Tutto chiaro” su Rai1  e “Grand tour d’Italia” su Rete4.

Cataldo, torni anche quest’anno a Casa Sanremo: ci regali qualche anticipazione sulla tua partecipazione?

Torno con tanta voglia di vivere una settimana all’insegna della musica in una cornice suggestiva come quella sanremese. Quest’anno avrò il piacere di condurre due format a Casa Sanremo, che in questa edizione ha il sigillo di garanzia di Rai Pubblicità.

Chi avrai modo di intervistare nell’ambito della rassegna Writers?

Tanti prestigiosi autori. Avrò l’onore di avere ospite Federico Moccia, un eccellente professionista poliedrico è capace di aver fatto “innamorare” milioni di adolescenti di un libro come “Tre metri sopra il cielo”. A Sanremo presenterà il suo ultimo libro, “La ragazza di Roma Nord”. Ci saranno, tra gli altri, il campione del mondo Paolo Rossi, che presenterà la sua autobiografia “Quanto dura un attimo”; Olimpio Talarico, organizzatore del rinomato Premio Caccuri, con “Cosa rimane dei nostri amori”; il dottor Paolo Mezzana con “I dialoghi della vagina”, i giornalisti Emilio Orlando e Rita Cavallaro presenteranno “22 gradini per l’inferno” e l’allenatore mentale Roberto Cerè con “Amore, Salute e Business”.

Quale messaggio ti piacerebbe lanciare al pubblico attraverso L’Italia in vetrina?

La trasmissione è consolidata oramai. È un format legato indissolubilmente a Casa Sanremo da tanti anni, attraverso il quale si racconta l’Italia, i territori, le sue eccellenze con i vari protagonisti che si alternano a Casa Sanremo che, in quanto hospitality del Festival della Canzone, raccoglie le persone che arrivano a Sanremo non solo per la buona musica ma, soprattutto, è diventata un punto d’incontro imperdibile per imprenditori e professionisti del ‘Made in Italy’, che associano sempre di più Casa Sanremo alla grande kermesse che più di chiunque altra celebra il costume italiano. Il messaggio che cerchiamo di veicolare ogni anno è che la nostra Italia eccelle in tanti settori e dobbiamo essere sempre più orgogliosi delle nostre peculiarità. Poi da calabrese cerco di dare ampio spazio al mio Sud,
spesso penalizzato ingiustamente.

Secondo te qual è il segreto del successo di Casa Sanremo?

La lungimiranza del patron Vincenzo Russolillo, uomo manager con una grande visione capace di creare sinergie vincenti, orgoglioso del suo lavoro. Al suo fianco c’è una grande donna, Daniela Serra, una Lady “di ferro”, fondamentale nell’organizzazione e nella gestione della grande macchina di Casa Sanremo.

Un’ultima curiosità: ci regali qualche aneddoto o ricordo legato al Festival di Sanremo?

Sono tanti i ricordi che mi legano alla città dei fiori e della musica italiana: forse il ricordo più bello è legato alla mia prima volta al Festival. Correva l’anno 2005, avevo poco più di 20 anni ed ebbi il privilegio di ammirare dalla prima fila dell’Ariston una serata della kermesse più seguita dagli italiani.

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